Come si fa il prosecco
Dalla raccolta alla produzione

Stelvietti

In un mondo dove il gusto e la tradizione si incontrano, la produzione del Prosecco rappresenta un esempio eccellente di come la cultura vinicola italiana sia riuscita a conquistare i palati di tutto il globo. Questo spumante, simbolo di festività e momenti speciali, nasconde dietro la sua effervescenza una storia affascinante e un processo produttivo che fonde innovazione e tradizione millenaria. Ma cosa rende il Prosecco così unico? E come viene prodotto questo amato vino frizzante? Attraverso un viaggio che ci porterà dalle verdi colline del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, cuore pulsante della sua produzione scopriremo il fascino dietro la creazione del Prosecco.

Raccolta delle uve e imbottigliamento


Il viaggio di creazione del Prosecco inizia nei vigneti, dove le uve, protagoniste di questa trasformazione, sono attentamente coltivate e raccolte. Il Prosecco trae origine principalmente dal vitigno Glera, un'uva che vanta una storia secolare, già conosciuta ai tempi degli antichi Romani. Sebbene il Prosecco possa essere prodotto in purezza dal vitigno Glera, la legislazione consente di arricchire il blend fino al 15% con altri vitigni, come Pinot, Chardonnay, Verdiso, e Bianchetto, aggiungendo così sfumature diverse al profilo aromatico finale.

Una volta giunte a maturazione, le uve vengono raccolte —un processo che si svolge principalmente a mano per garantire la selezione dei migliori grappoli e preservarne l'integrità— e trasportate in cantina. Qui, iniziano la loro trasformazione: attraverso una pressatura delicata in vasche d'acciaio, si estrae il mosto, il succo d'uva che sarà il precursore del vino. Questo passaggio è cruciale per garantire che solo i migliori sapori dell'uva vengano catturati.

Successivamente, il mosto viene chiarificato mediante l'uso di enzimi, un processo che consente di separare le impurità, lasciando il liquido limpido e pronto per la fermentazione. A questo punto, si introducono lieviti selezionati che avvieranno la fermentazione alcolica. Questa fase è attentamente controllata, mantenendo la temperatura intorno ai 18 gradi Celsius, per favorire lo sviluppo di aromi delicati e fruttati che caratterizzano il Prosecco.

Il risultato di questa fermentazione è il vino base, una tela bianca sulla quale verranno dipinte le bollicine che definiscono il Prosecco.

Questo vino base, ora trasparente e aromatico, è pronto per la fase di spumantizzazione, un processo che conferirà al Prosecco la sua vivace effervescenza. Utilizzando il Metodo Charmat, il vino base viene nuovamente fermentato in grandi autoclavi pressurizzate con l'aggiunta di zucchero e lieviti. È durante questa seconda fermentazione che si forma l'anidride carbonica, sigillando magicamente le bollicine all'interno del vino.

Infine, dopo un adeguato periodo di maturazione in autoclave, durante il quale il vino sviluppa complessità e armonia, il Prosecco è pronto per l'imbottigliamento. Quest'ultimo passaggio sigilla la freschezza e l'effervescenza del vino, preparandolo a viaggiare dai vigneti veneti e friulani ai calici di tutto il mondo, dove verrà celebrato in innumerevoli occasioni speciali.

Che cosa succede e come avviene la fase di spumantizzazione?


La fase di spumantizzazione è il momento cruciale nella produzione dello spumante, dove il vino base si trasforma in un vino effervescente, guadagnando quelle caratteristiche bollicine che rendono il Prosecco così amato. Questo processo avviene attraverso una seconda fermentazione, la quale può seguire diversi metodi, ma per il Prosecco, il più comune è il Metodo Charmat, noto anche come Metodo Martinotti.

Metodo Charmat (Martinotti)
1. Preparazione del Vino Base: Il processo inizia con il vino base, già fermentato una prima volta per convertire gli zuccheri in alcool. Questo vino è chiaro, aromatico, ma ancora piatto, privo delle perle di CO2.
2. Miscelazione e Inoculazione: Il vino base viene miscelato con zucchero e lieviti selezionati. La quantità di zucchero aggiunta determinerà il livello di alcol finale e la pressione delle bollicine nel prodotto finito. I lieviti sono responsabili della fermentazione dello zucchero, trasformandolo in alcol e anidride carbonica (CO2).
3. Fermentazione in Autoclave: Questa miscela viene trasferita in un'autoclave, un grande serbatoio di fermentazione pressurizzato, dove avviene la fermentazione secondaria. L'autoclave è completamente sigillata per trattenere l'anidride carbonica prodotta dalla fermentazione degli zuccheri. Questo processo avviene a una temperatura controllata, solitamente tra i 14 e i 18 gradi Celsius, per un periodo che varia da alcune settimane a diversi mesi, a seconda del profilo aromatico e del livello di effervescenza desiderato.
4. Autolisi dei Lieviti: Durante la fermentazione, i lieviti muoiono e si scompongono in un processo chiamato autolisi. Questo rilascia composti che contribuiscono alla complessità del sapore e della struttura del Prosecco. La durata di questo contatto con i lieviti morti (sur lie) varia in base al produttore e al tipo di Prosecco che si vuole ottenere.
5. Filtrazione e Imbottigliamento: Dopo la fermentazione, il Prosecco viene filtrato per rimuovere i lieviti e qualsiasi impurità residua. Questa fase è delicata per mantenere l'integrità delle bollicine. Infine, il vino effervescente è pronto per essere imbottigliato sotto pressione per conservare le sue caratteristiche frizzanti. L'imbottigliamento avviene in condizioni sterili per garantire la purezza e la qualità del prodotto finito.

Il Metodo Charmat è particolarmente apprezzato per la produzione di Prosecco perché permette di preservare e esaltare i freschi e delicati aromi fruttati e floreali del vitigno Glera, caratteristiche distintive di questo amato spumante.

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