Come si fa lo champagne
Dalle origini alla sua produzione

Stelvietti

Nel cuore della Francia, nella storica regione della Champagne, nasce uno dei vini più celebri e prestigiosi al mondo: lo Champagne. Questo spumante, sinonimo di lusso e celebrazione, è frutto di un'antica tradizione vinicola e di un meticoloso processo produttivo che si è perfezionato nei secoli. Ma cosa si cela dietro l'effervescenza e il raffinato bouquet di uno dei vini più amati a livello globale? E come si trasforma l'uva coltivata nelle fredde terre della Champagne in questa bevanda esclusiva, senza entrare immediatamente nei dettagli tecnici?

La produzione dello Champagne è un'arte che combina sapientemente conoscenza ancestrale e innovazione tecnologica, guidata da rigorosi standard di qualità che sono stati codificati nella legge nel lontano 1927. Il processo inizia con la cura e la selezione delle uve, principalmente Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, che vengono coltivate con dedizione nei vigneti calcarei della regione, noti per conferire al vino quelle caratteristiche uniche di acidità e mineralità.

Dalla raccolta delle uve alla loro pressatura, dalla fermentazione alla magia della rifermentazione in bottiglia, ogni passaggio è attentamente controllato per garantire che lo Champagne esprima al meglio l'essenza del suo terroir e la maestria dei suoi creatori. Il cuore di questo processo è la "méthode champenoise", un metodo di produzione che prevede una seconda fermentazione in bottiglia, responsabile delle sue distintive bollicine fini e persistenti.


Le origini e la storia dello champagne


La storia dello Champagne è affascinante quanto il sapore di questo esclusivo spumante, e la sua nascita è avvolta tanto nella leggenda quanto nella realtà storica. Sebbene la regione della Champagne e la produzione di vini in essa abbiano radici che si perdono nella notte dei tempi, è comunemente accettato che lo Champagne, così come lo conosciamo oggi, abbia iniziato a prendere forma intorno al 1681. Questo periodo segna un'era di sperimentazione e innovazione che ha portato alla nascita dello Champagne, grazie all'introduzione di tecniche rivoluzionarie nella produzione del vino.

Le Origini
La regione della Champagne, con il suo clima freddo e i terreni calcarei unici, non era inizialmente considerata ideale per la viticoltura. Tuttavia, queste condizioni si sono rivelate perfette per la produzione di vini con l'acidità necessaria per lo spumante. La storia narra che i monaci, tra cui il famoso Dom Pierre Pérignon, avessero un ruolo cruciale in quest'epoca di sperimentazione. Dom Pérignon è spesso citato come l'inventore dello Champagne, ma piuttosto che inventare lo spumante, il suo contributo fu fondamentale nel migliorare le tecniche di vinificazione, inclusa la promozione della fermentazione in bottiglia e l'uso di tappi di sughero.

La Fermentazione e le bollicine


La vera rivoluzione dello Champagne avvenne con la scoperta che la fermentazione secondaria in bottiglia poteva produrre un vino effervescente. I vini della Champagne erano noti per iniziare accidentalmente una seconda fermentazione in primavera, quando le temperature aumentavano, dopo essere stati imbottigliati tranquilli durante l'inverno. Questo fenomeno, spesso indesiderato perché poteva portare all'esplosione delle bottiglie, fu gradualmente compreso e perfezionato fino a diventare una caratteristica distintiva dello Champagne.

Riconoscimento ufficiale e evoluzione
Nel corso dei secoli, lo Champagne divenne sempre più popolare, ottenendo il riconoscimento ufficiale e diventando un simbolo di lusso e celebrazione in tutta Europa. La sua produzione fu formalizzata con metodi rigorosi, culminati nella definizione della "méthode champenoise", ora conosciuta come "méthode traditionnelle" al di fuori della regione della Champagne, per proteggere l'autenticità e la qualità dello Champagne.

Un simbolo globale
Da allora, lo Champagne è diventato un simbolo globale di festa e raffinatezza. Non solo ha mantenuto il suo status elitario attraverso i secoli, ma è anche diventato un emblema dell'arte vinicola francese, celebrato e ammirato in tutto il mondo. La sua storia è una testimonianza dell'innovazione e della tradizione che si fondono armoniosamente nella creazione di qualcosa di eccezionale.

Lo Champagne, dunque, non è solo il risultato di un processo unico di produzione; è anche l'eredità di secoli di storia, cultura e dedizione, che continua a brillare nei calici dei festeggiamenti di tutto il mondo.

Quali tipi di uva vengono utilizzati per la sua realizzazione?


La produzione dello Champagne si basa sull'utilizzo di tre principali varietà di uva, ciascuna contribuendo con caratteristiche uniche che insieme creano l'armonia complessa e la ricchezza di aromi che caratterizzano questo celebre spumante. Le varietà utilizzate sono:
1. Chardonnay
• Profilo: Chardonnay è l'unica uva bianca tra le tre principali varietà utilizzate per lo Champagne. È rinomata per la sua capacità di portare eleganza, freschezza e vivacità allo Champagne, con note di agrumi, fiori bianchi, mela verde e talvolta sentori minerali, in particolare quando proviene da terreni calcarei. Gli Champagne con una predominanza di Chardonnay sono noti come "Blanc de Blancs", ovvero "bianco di bianchi".
• Contributo: Conferisce al blend finezza, longevità e una marcata acidità, elementi che permettono allo Champagne di evolvere e migliorare con l'invecchiamento.
2. Pinot Noir
• Profilo: Il Pinot Noir, una varietà di uva rossa, è apprezzato per la sua capacità di conferire al vino corpo, struttura e complessità. Nonostante la buccia dell'uva sia colorata, il succo è quasi trasparente, e quindi può essere utilizzato per produrre Champagne sia bianchi che rosati. I vini che derivano dal Pinot Noir spesso presentano aromi di frutta rossa, come fragola e lampone, e talvolta note di mandorla e fiori secchi.
• Contributo: Apporta al blend robustezza, profondità e potenziale di invecchiamento, oltre a una sottile complessità aromatica.
3. Pinot Meunier
• Profilo: Il Pinot Meunier, un'altra varietà di uva rossa, è particolarmente apprezzato per la sua adattabilità alle condizioni climatiche variabili della regione della Champagne, contribuendo con aromi fruttati più rotondi e accessibili, come frutti di bosco, mela e pera. Tende ad evolversi più rapidamente rispetto al Pinot Noir e al Chardonnay, offrendo al blend un'accessibilità e un'apprezzabilità più immediate.
• Contributo: Aggiunge al blend una fresca fruttuosità e una certa morbidezza, rendendo lo Champagne più accessibile nella sua giovinezza.
Queste tre varietà, coltivate nelle specifiche condizioni climatiche e geologiche della regione della Champagne, sono attentamente selezionate e miscelate dai maestri cantinieri per creare un equilibrio perfetto tra corpo, aroma, acidità e complessità. La scelta di quale uva utilizzare in maggiore o minore quantità dipende dallo stile di Champagne che si vuole produrre, dalla tradizione della Maison e dalle caratteristiche dell'annata.

Processo di realizzazione dello champagne


La creazione dello Champagne è un processo complesso e meticoloso, regolato da rigorose leggi che garantiscono la sua qualità e autenticità. Questo processo, noto come "méthode traditionnelle" (precedentemente chiamato "méthode champenoise"), comporta diversi passaggi chiave che vanno dalla vendemmia all'imbottigliamento, passando per la fermentazione e l'invecchiamento. Ecco una panoramica delle fasi principali:
1. Vendemmia e Pressatura
La vendemmia nella regione della Champagne è strettamente regolata e spesso inizia a fine agosto o inizio settembre. Le uve vengono raccolte a mano e pressate delicatamente in pressoirs Coquard o pressoirs pneumatici per preservare la qualità del succo. La legge impone che la pressatura sia fatta in modo da separare il succo in diverse frazioni, con le prime pressate (cuvée) considerate di qualità superiore.
2. Prima Fermentazione
Il succo chiarificato subisce una prima fermentazione alcolica in vasche d'acciaio inox o, per alcuni produttori, in botti di legno. Questa trasforma gli zuccheri in alcool e produce un vino base ancora tranquillo. A questo punto, il vino può essere sottile e acido, molto diverso dallo Champagne finale.
3. Assemblaggio
Dopo la prima fermentazione, i vini base di diversi vitigni, parcelle e annate vengono abilmente miscelati in un processo chiamato assemblaggio. Questa è una delle fasi più artistiche e cruciali, dove il maestro cantiniere utilizza la sua esperienza per creare un vino equilibrato che rispetti lo stile della casa. Alcuni Champagne sono millesimati, significando che vengono prodotti da uve di un'unica annata eccezionale.
4. Seconda Fermentazione in Bottiglia
Al blend viene aggiunto un mix di zucchero e lieviti, noto come "liqueur de tirage", e poi imbottigliato con un tappo temporaneo. Le bottiglie vengono lasciate riposare in cantina, solitamente in posizione orizzontale, dove avviene la seconda fermentazione. Questa fermentazione produce alcool e anidride carbonica, che si dissolve nel vino creando le caratteristiche bollicine dello Champagne.
5. Rimozione dei Sedimenti (Remuage)
Dopo mesi o anni di invecchiamento, i lieviti muoiono e formano un deposito. Per rimuovere questi sedimenti, le bottiglie vengono gradualmente inclinate e ruotate in un processo chiamato "remuage" o "riddling", che può essere fatto manualmente o meccanicamente. Questo processo concentra i sedimenti vicino al collo della bottiglia.
6. Degorgement
Nella fase di degorgement, il collo della bottiglia viene congelato, intrappolando i sedimenti in un piccolo blocco di ghiaccio. Quando il tappo temporaneo viene rimosso, la pressione interna espelle il ghiaccio, portando via i sedimenti.
7. Dosaggio
Dopo il degorgement, può essere aggiunto del vino e zucchero (liqueur d'expédition) per bilanciare l'acidità e determinare il livello di dolcezza dello Champagne: da Brut Nature a Doux. Infine, la bottiglia viene sigillata con il tradizionale tappo di sughero e gabbietta metallica.
8. Invecchiamento Finale e Vendita

Lo Champagne viene poi invecchiato ulteriormente in cantina per un periodo che può variare da 15 mesi a diversi anni, a seconda delle norme e dello stile desiderato, prima di essere venduto.
Ogni fase del processo è essenziale per creare la complessità, l'eleganza e le sottili bollicine che rendono lo Champagne unico nel suo genere.

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